La diagnosi precoce dei difetti visivi pediatrici è fondamentale affinché possano essere corretti in tempo e non lasciare sequele che persistano per tutta la vita.
I primi anni di vita sono fondamentali per il perfetto sviluppo della visione.
Spesso i bambini non hanno percezione di un difetto visivo e non riferiscono la problematica: è necessario pertanto che i genitori si rivolgano all’oculista per eseguire una visita oculistica pediatrica periodica.
I più frequenti difetti visivi pediatrici sono rappresentati dai vizi di refrazione, ovvero miopia, ipermetropia ed astigmatismo, e da strabismo ed ambliopia (il cosiddetto occhio pigro).
Cosa può suggerire che un bambino abbia un difetto visivo?
- Durante la lettura si avvicina eccessivamente al testo
- Strizza le palpebre quando guarda qualcosa o qualcuno
- Si stropiccia continuamente gli occhi
- Girare spesso la testa su entrambi i lati durante la lettura
- Lacrima continuamente
- Soffre frequentemente di mal di testa
- I suoi occhi diventano rossi
- Ha fotofobia o difficoltà ad adattarsi al buio
In ognuno di questi casi è consigliabile eseguire una visita oculistica pediatrica di approfondimento.
Circa il 20% dei bambini in età scolare può avere problemi di vista in uno o entrambi gli occhi e ciò può spiegare un’alta percentuale di insuccessi scolastici.
La diagnosi precoce è essenziale poiché ci sono alcuni difetti visivi pediatrici che si risolvono solo se affrontati e trattati durante l’infanzia.
La vista di un bambino inizia a svilupparsi nei primi mesi di vita:
Da 0 a 1 mese: se c’è molta luce, chiude gli occhi. Percepisce i contrasti del chiaro-oscuro. Il suo campo visivo non supera i 30 cm.
Da 1 a 2 mesi: Segue già le sue mani quando entrano nel suo campo visivo. Riconosce solo bianco, nero, rosso, verde e grigio. Dirige la testa verso fonti di luce.
Da 2 a 3 mesi: riconosce i volti e li memorizza. Segue con la vista lo spostamento degli oggetti. La sua visione vicina e lontana si raffina.
Da 3 a 4 mesi: comincia a sviluppare la visione binoculare. Mette a fuoco senza problemi oggetti a circa 40 cm. Distingue maggiormente i colori.
Dal quinto mese: la coordinazione tra ciò che vede e le sue capacità motorie gli permettono di eseguire movimenti prensili con le mani.
Quando consultare un oculista?
- In caso di parto prematuro
- Se durante la gravidanza o il parto si sono verificati problemi: alcune infezioni contratte dalla madre (ad esempio la toxoplasmosi) richiedono anche un esame approfondito del bambino.
- Se la madre o il padre hanno storia di problemi visivi (congeniti come la cataratta congenita o il glaucoma congenito, sia difetti più comuni, come per esempio la miopia)
- Quando il bambino lacrima continuamente, perché potrebbero esserci problemi delle vie lacrimali.
- Quando si osserva un riflesso bianco a livello della pupilla.
- Se si osserva la deviazione di uno degli occhi o la diversa apertura delle palpebre.
Come si svolge la visita oculistica pediatrica?
La prima parte della visita è dedicata alla raccolta della storia clinica del bambino e dei genitori. Poi si valuta l’ acuità visiva del bambino sia in binoculare sia testando un occhio per volta, avvalendosi di un ottotipo pediatrico.
Si valuta la motilità oculare, la capacità di convergenza e la presenza della stereopsi (visione binoculare)
Si valuta l’eventuale presenza di difetti di refrazione (miopia, ipermetropia, astigmatismo) con l’autorefrattometro e con la schiascopia.
Si esaminano il segmento anteriore dell’occhio ed il fundus oculare.
Durante la visita è necessario instillare le gocce che dilatano la pupilla: il collirio dà fastidio per qualche secondo, la sua azione dura alcune ore ed è indispensabile per una corretta e completa valutazione del piccolo paziente.
Quando eseguire la visita oculistica pediatrica?
Poco dopo la nascita, prima della dimissione dall’ospedale, il neonatologo esegue i primi screening e le prime valutazioni
Se non ci sono problemi di prematurità, difficoltà durante il parto o familiarità per determinate malattie oculari, le visite successive devono essere effettuate verso i 3 anni e mezzo (il bambino comincia ad avere un buon grado di collaborazione) e poi verso i 6 anni, in concomitanza con l’inizio delle attività scolari. In seguito andranno programmate visite periodiche secondo le indicazione del medico oculista.
Nel caso in cui si notino degli atteggiamenti anomali del capo, delle anomalie della motilità oculare o qualsiasi altra alterazione che possa suggerire un problema visivo, allora è opportuno anticipare i tempi della prima visita oculistica pediatrica.
Dott. FABRIZIO FRANCO